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... Il Tiratore scelto ....................

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Sven Hassel:




                                            … non sei tu a decidere, ma la vita decide per te.


Lo capii con l’arrivo delle truppe tedesche in Finlandia dove l’arruolamento significava vivere, mentre il rifiuto voleva dire i campi di prigionia, così mio malgrado presi la divisa dei più forti dell’epoca… la Wehrmacht imperversava per l’Europa da vincitrice.
Da arruolato a forza diventi un soldato inaffidabile e il campo d’addestramento di Shatonburg in Alsazia decimava i più deboli senza nessuna pietà, sveglia alle 4 e 30 caffè e pane raffermo, branda apposto e corredo in perfetto ordine, ispezione con adunata puntuale alle 5 con qualsiasi condizione meteorologica. In un mese i 560 dissidenti arruolati erano diventati poco più di 300 ed erano destinati a calare ancora. Trentacinque chilometri al giorno di corsa con assetto da guerra stroncano qualsiasi resistenza … sotto la pioggia si perdevano una decina di kameraden al giorno prima aizzati dai cani e poi finiti a revolverate dagli istruttori.
Ogni minimo cedimento costava punizioni durissime, come rimanere in equilibrio su di un paletto conficcato nel terreno per ore appoggiato con uno solo piede. O mangiare patate marce e carne di topi con verze.
Il mio vero guaio incominciò dopo il secondo mese sul campo di addestramento armi … mai visto un fucile in vita mia e pensai stupidamente di non essere incluso tra gli scarti sull’incapacità di usare l’arma assegnata, così sparai alle sagome come veniva ordinato un colpo dopo l’altro come ordinato dal sergente dietro di me. Restai sulla postazione più a lungo di altri, mentre 6 kameraden finivano nella fossa comune con un colpo in testa per inefficienza sulla linea di tiro, più che altro per dare esempio. Il sergente annotava qualcosa sul libretto di tiro e lo mostrò ad un leutnant che si mise sulle sagome con un grosso binocolo ordinando il fuoco, e lì senza saperlo la mia carriera di soldato insignificante stava per diventare una complicazione mortale.
Il biondo mastino di Hitler mi urlò in faccia chiedendo dove avevo imparato a sparare … risposi da scemo che quella era la mia prima esperienza con un fucile in mano. Il leutnant mi schiaffeggiò con i pesanti guanti di pelle tirandomi un calcione sullo stinco e un pugno nello stomaco che incassai senza darne a vedere il dolore … cedere voleva dire un colpo in testa. Grosso deficiente bugiardo, hai centrato più tiri da solo sulla linea dell’intero plotone … che facevi da civile, rispondi? Il meccanico di biciclette signore. E’ un mestiere da fesso! Sissignore.
Ora tira a quella sagoma che stanno posizionando … con colpi distanziati al mio ordine, a terra schifoso verme e pronto al fuoco.
Sparare per chi non l’ha mai fatto prima, lo fa e basta ricordando solo quello ascoltato dall’istruttore di tiro, il mirino nel collimatore e il disco nero della sagoma inquadrato, e tiri il grilletto … quello che succede non lo sai, lo segnala il capoposto sulla sagoma.
Tiro … bandiera nera, altro colpo, stessa bandiera sventolata … finisco il caricatore e il leutnant mi prende a calci urlando che ho centrato il caricatore sulla sagoma a 200 metri, mandando tutti i proiettili in una rosa grossa quanto un pugno. Mi chiedo cosa ho sbagliato?
Il giorno dopo parto su di un grosso Krupp diretto al centro tiratori scelti di Gottenfhùr, la tana dei lupi solitari, la formazione degli odiati assassini invisibili. La disciplina prussiana era infernale e gli istruttori spietati, al mattino 4 ore tra scuola tattica, orientamento e logica sugli obbiettivi, con tiri di precisione segnati con esattezza sul libretto personale, il mio lo sostituivano ogni settimana … non ti fai amici se diventi il più bravo a sparare, così trascorsi tre mesi imparando il mestiere del cecchinaggio, quello di colpire un altro senza farti scoprire.
Il cecchino è un assassino malvisto, uno che ti spara senza rivelarsi, una minaccia temibile da eliminare non appena possibile, nessun fronte è sicuro con dei cecchini in azione. Il tiratore scelto studia il terreno e il bersaglio da colpire, i suoi riferimenti sono scelti tra i possibili individui chiave, ufficiali, addetti specializzati ai telefoni, marconisti, vedette per l’artiglieria, staffette porta ordini, o contro gli stessi tiratori scelti dalla parte opposta, e qui ti giochi la pelle, in tal caso solo uno resta in vita.
Uso uno splendido fucile Mauser di precisione costruito in Austria, con ottiche Zaiss, ricavato dal pieno, un vero gioiello consegnato in una custodia di cuoio unto, il vanto per un tiratore, con il distintivo della Legione Gotten … il marchio degli assassini di Hitler, con questa patacca addosso mi schivano persino gli addetti alle latrine, nessuno attacca discorso con un cecchino bastardo, uno che ti spara a sorpresa … che differenza fa quando ti colpisce una pallottola o il modo in cui te la spediscono non l’ho mai capito.
Mi ero infilato senza volerlo in un grosso problema e lo capii completamente quando con altri fummo assegnati alle esecuzioni di prigionieri. Le sagome diventarono persone e le uccisioni centinai al giorno … dopo le prime settimane l’indifferenza su cosa sparavi diventava completa e poco importava per chi si trovava dalla parte opposta, lo scrupolo o l’esitazione formalizzava l’esclusione come tiratore scelto … un tiratore non può avere dubbi ma solo certezze. Quattro mesi bastarono per capire una guerra da macellai, tiravamo su sagome umane per capire di che tempra poteva diventare un individuo da mandare al fronte .. di quanto ci si poteva fidare che eseguisse un ordine, perché un ordine richiede solo la sua esecuzione e niente altro. Potevano ordinarti di fare fuoco su chiunque … travestivano persino prigionieri con divise tedesche, alti ufficiali legati ad un palo da ammazzare e lo facevi automaticamente … donne, vecchi e bambini non facevano differenza. Svuotavano ospedali e manicomi, poveri scemi ridenti trasformati in bersagli mobili sui quali puntare grosse cifre come scommesse, gli alti papaveri della politica aumentavano le scommesse se urlavano pietà, le prigioni portarono la delinquenza ad arruolarsi in massa e questi assassini privi di scrupoli ben presto arrivarono ai gradi di caporalato sottoponendo la truppa ad angherie e soprusi. Feci saltare il cervello ad una decina di esaltati servitori di Hitler senza scoprirmi incominciando da uno di questi che voleva taglieggiare la mia paga settimanale, così si incontrò con un proiettile vagante infilato tra gli occhi da 300 metri di distanza in una giornata di sottile pioggia, nessuno capì da dov’era partito lo sparo … morire in un posto dove la morte imperversava dal mattino alla sera è come una ruotine che porta l’indifferenza persino sulle parti, l’hauptmann Horg von Ponnath, incaricato dell’ordine sul campo sputò con gusto sulla feccia dei criminali civili trovati uccisi da proiettili Mauser … sapeva chi li avevano freddati senza indagare su chi l’aveva fatto. Per l’esercito del Fùhrer di Berlino, se ammazzi diventi importante e lasciai la prigione di sterminio con un’altra patacca appuntata, quella dei mille assassinati … non ci vuole molto se lo fai dal mattino alla sera per mesi.

Un treno diretto a sud mi portava sul fronte Occidentale da giorni con lunghe soste per dare la precedenza a veloci convogli diretti da fronte e verso il fronte. La poderosa macchina bellica germanica mostrava il suo formidabile sforzo contro i nemici spedendo centinaia di grossi panzer coperti da teli mimetici su linee con precedenza assoluta costringendo altri traffici in deviazioni o a soste per giorni, ovunque fosse necessario assicurare convogli importanti.
Naturalmente pioveva e la sosta si fece fuori da un piccolo villaggio polacco sperduto nel nulla … c’era però del fermento, e diversi camion Opel carichi di soldati erano passati a gran velocità diretti verso il centro dell’abitato dove pareva in corso una disordinata sparatoria a tratti seguiti da silenzi. Il solito ben informato, un caporale cuciniere imboscato arrivò dal villaggio dicendo che il parrocchio teneva sotto tiro l’armata del Fùhrer dalla notte precedente e pareva disposto a cedere cara la sua pelle per l’ingiustizia di avere visto una decina di compaesani falciati dal comando di piazza per una rappresaglia. Mi tirai il berretto sugli occhi e mi addormentai con un occhio solo contro un albero, la cerata mi riparava dalla pioggia e stavo meglio che con gli altri.

.segue.

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Sharky63:
1shot 1kill no remorse I decide.....
Chi conosce l'uso che l'esercito americano sta facendo di tiratori scelti in IRAQ e Afghanistan....
Argomento interessante...

Liuk:
interessante e terrificante !

Sven Hassel:

--- Citazione da: Liuk - 10 Maggio 2010, 17:44:49 ---interessante e terrificante !

--- Termina citazione ---


                             ... ho minimizzato gli aspetti che oggi farebbero inorridire chi del trascorso conflitto ne ricorda i film come passatempo di fine settimana ... le atrocità commesse superano ogni fantasia e descrivere episodi cruenti porterebbero la protesta di qualche moralista infagocitato di quel "buonismo" tanto di moda da anni a questa parte ...


.ola Liuk .......

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Sven Hassel:

--- Citazione da: Sharky63 - 10 Maggio 2010, 17:39:36 ---1shot 1kill no remorse I decide.....
Chi conosce l'uso che l'esercito americano sta facendo di tiratori scelti in IRAQ e Afghanistan....
Argomento interessante...

--- Termina citazione ---


                             ... e già già già .............. killer inside!      ... la legge del taglione ... la bibbia da un lato e la pistola nell'altro ... i figli di YHAWE ... tra gli dei quello della guerra, peccato perchè da perdenti ne hanno perso il numero.


.ola Sharky

da Sven.

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